Giusto per un chiarimento concettuale.
Si, deve essere proprio così, una stravagante idea di apprendimento quella che, implicitamente o esplicitamente, sottostà a certe visioni/idee a proposito di e-learning, di LO, di SCORM, di tracciatura, di LIM e porta ad associare tutto questo ai processi di apprendimento, li considera attivatori di apprendimento, potenziatori dell’apprendimento.
Non mi spiego altrimenti tanto ottimismo e fiducia in questi strumenti.
Quelli, sono strumenti che hanno a che fare con il trattamento di informazioni (e su questo nulla da dire, convengo), con la loro organizzazione formale, con la loro rappresentazione e visualizzazione.
Ma non hanno nulla a che fare con l’apprendimento e con la conoscenza.
Credo ci sia, anche, una certa confusione tra ”informazione” e ”conoscenza” ritenendoli due significanti per uno stesso significato (Saussure ripreso, se non erro, anche da McLuhan).
Mi aiuto con una analogia: le informazioni sono oggetti, le conoscenze sono strumenti.
Un oggetto è una entità che ha una sua valenza neutra (non di “oggettiva” perché così non è) ma, per questo, ancora non ha nessun significato, nessuna utilità per me. Solo quando questo oggetto avrà assunto un significato per me, quando saprò cosa farne, come, saprò quando e perché usarlo, diventerà finalmente uno strumento nelle mie mani.
Fintanto che le informazioni non si saranno trasformate in conoscenze saranno sempre entità esterne (ed inutili) a me.
Possiamo, quindi, vedere l’apprendimento come quel processo di trasformazione delle informazioni in conoscenze. Come un processo di attribuzione di senso, di significato.
L’apprendimento si verifica attraverso il pensiero, attraverso una attività mentale, cognitiva. L’insegnamento, in questa prospettiva, dovrebbe escogitare, attivare e sostenere adeguate strategie di pensiero (o cognitive) perché l’apprendimento abbia luogo.
Associato a questa visione dell’apprendimento è il concetto di Conceptual Knolwledge o Knowledge in Action – conoscenza che mi serve per fare qualcosa.
L’apprendimento, che potremo chiamare anche apprendimento significativo, è l’opposto della memorizzazione.
Questa visione (costruttivista) dell’apprendimento non è un mero esercizio di stile ma è strettamente correlato con ciò che ci aspettiamo dalla scuola, dall’educazione, dalla formazione.
Ci aspettiamo che le persone sappiano ripetere informazioni o sappiano fare qualcosa con quelle informazioni? Quest’ultimo è, ad esempio, l’approccio PISA o quello della “competenza”.
Molta scuola e formazione si accontenta di trasmettere informazioni e di farle memorizzare. Forse, anche, per ragioni di economicità: costa certamente meno tempo e meno fatica (per chi insegna e per chi apprende).
Jonassen ci ricorda che nella vita siamo pagati per risolvere problemi e non per ripetere informazioni.